
Tra Porta Marina e il Lavatoio della Cefalù medievale
Passeggiare per le vie del centro storico di Cefalù è come entrare in un’altra epoca, dove ogni pietra, ogni scorcio racconta storie di mare, di nobili e di gente comune. Incastonata tra le sue antiche mura e protetta dalla maestosità della Cattedrale normanna, la città custodisce due piccoli gioielli medievali che parlano di vita quotidiana e di tradizione: Porta Marina e il Lavatoio Medievale.
Porta Marina, conosciuta anche come Porta Pescara, è l’ultima delle antiche porte di accesso alla città ad aver resistito al passare dei secoli. Il suo arco gotico, semplice ed elegante, si apre direttamente sul mare, incorniciando una delle viste più suggestive del vecchio molo. È un punto magico, in cui lo sguardo si perde tra l’azzurro del cielo e l’ondeggiare delle barche, e il rumore delle onde sembra raccontare storie di marinai e mercanti.
A pochi passi, protetto dall’ombra delle case in pietra, si trova il Lavatoio Medievale, uno spazio carico di memoria popolare. Realizzato in epoca tardo rinascimentale, conserva ancora oggi l’antico sistema di canalizzazione che convoglia l’acqua fresca del fiume Cefalino, un corso sotterraneo che scorre dolcemente fino al mare. Per accedervi si scende lungo una scalinata in pietra lavica, levigata dal tempo e dall’acqua, detta “a lumachella”: un piccolo viaggio nel viaggio, che prepara lo spirito a entrare in un luogo sospeso tra storia e poesia.
Qui, un tempo, le donne del borgo si ritrovavano per lavare i panni, ma anche per scambiarsi racconti, consigli, risate. Il lavatoio non era solo un servizio pubblico: era un punto d’incontro, un microcosmo femminile fatto di gesti antichi e parole condivise.
Visitare Porta Marina e il Lavatoio di Cefalù è un’esperienza che unisce la bellezza della natura al fascino delle tradizioni, regalando emozioni che solo i luoghi pieni di storia sanno trasmettere.